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Abbiamo pubblicato ieri un articolo sui «preventivi» di spesa per la campagna elettorale delle Comunità di Valle, evidenziando in due righe che i Verdi avevano preventivato una spesa di 35 mila euro. Ieri i delegati di lista dei Verdi - Maurizio Migliarini e Franco Franceschini - ci hanno inviato 68 righe per spiegare come stanno le cose. Non potendo pubblicarle tutte (servirebbe una mezza pagina), riportiamo che «La legge 81/1993 sull’elezione dei sindaci e dei consigli comunali (alla quale fa riferimento anche la legislazione locale sulle elezioni delle Comunità di valle) prevede all’articolo 30, comma 2, che “Nei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, il deposito delle liste o delle candidature deve comunque essere accompagnato dalla presentazione di un bilancio preventivo di spesa cui le liste ed i candidati intendono vincolarsi. Tale documento deve essere reso pubblico tramite affissione all’albo pretorio del comune. Allo stesso modo deve essere altresì reso pubblico, entro trenta giorni dal termine della campagna elettorale, il rendiconto delle spese dei candidati e delle liste.” È di tutta evidenza che prima della campagna elettorale – il bilancio preventivo viene depositato assieme alle candidature – è difficile fare realistiche previsioni di spesa, articolandole per singole voci di spesa. Tutt’al più partiti e candidati sanno di quanto possono disporre per la propria campagna elettorale. Poiché quello che si dichiara è poi vincolante, è divenuta consuetudine, anche in assenza di ulteriori indicazioni da parte del legislatore ed in presenza del comma 1 che parla di una “dichiarazione preventiva”, di indicare la cifra che lista e candidati si impegnano a non superare. Va precisato che si tratta di un obbligo morale e politico poiché la norma è priva di sanzione. Per sapere quanto effettivamente è costata la campagna elettorale occorre attendere la presentazione del rendiconto, entro i trenta giorni dalla conclusione della campagna elettorale». |
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